Nel 1984,in un clima artistico dominato dall'arte concettuale e dalla "morte" della pittura, Fabrizio Ruggiero, recuperando tecniche e poetiche pittoriche rese originali dalla capacità di trasmutazione dei linguaggi ripresi, dipinge provocatoriamente il Grande Odalisca con Hukka liberamente ispirata dalla Grande Odalisca di Ingres a cui apporta alcune sostanziali modifiche "culturali".
Nella Grande Odalisca con Huqqa le variazion ial modello di Ingres sono ispirate da un clima orientale per eccellenza, quello delle corti Mughal:
I - La sostituzione del ventaglio con un huqqa di disegno Mughal di cui si conoscono solo due esemplari, una al Victoria and Albert Museum, ed uno della collezione della Maharani di Mewar.
2 - Sostituzione dei gioielli di gusto occidentale dipinti da ngres con gioielli in rilievo costruiti su modelli di ispirazione Mughal. E' interessante notare che la tecnica dell'applicazione di ornamenti in rilievo è comune sia ai dipinti della scuola di Tanjore del sud dell'India, sia alle botteghe del Trecento Senesi e Fiorentini per esempio Gentile da Fabriano.
3 - Inserimento di due pietre "Occhi di falco" nelle pupille, particolare comune alla statuaria Jain (Palitana, Monte Abu).
4 - La tecnica pittorica usata è quella trecentesca descritta nel "Libro dell'arte" di Cennino Cennini, discepolo di Agnolo Gaddi, figlio di Taddeo allievo di Giotto.
5 - I gioielli sono stati eseguiti in legno e dorati con foglia d'oro a 22 K. . Nei bracciali, di cui uno con granatura, sono inseriti dei piccoli rubini rosa di Burma. Le pietre incastonate nell'ornamento del turbante sono zaffiri, rubini, smeraldi e perle di Bassora ed elementi in oro di provenienza Jain.